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al testo di Lorena Turri
De amicitia (sonetto)
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Sperando che Ser Jacopo Lentini non s’abbia nella tomba a rivoltare con tutti quei Maestri sopraffini, mi voglio in un sonetto cimentare
per dir che se due cuori son vicini di nulla ci si deve preoccupare e si ritorna pure un po’ bambini quando un amico al fianco puoi trovare.
Ogni tristezza spegne il grigio fuoco s’accendono i colori della vita fugge il dolore dentro ad un sorriso.
L’amico inver è come un grande cuoco: dopo averti la tavola imbandita della tua gioia gode lieto in viso.
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Maria Musik
- 19/08/2011 14:34:00
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Non so se cucinar tu sai la pasta ed imbandir in su la tavola il tonnetto ma duna cosa certa sono (punto e basta) mha dato di gioir il tuo sonetto. I miei omaggi, Madonna Lorena.
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Franco De Toffol
- 19/08/2011 10:25:00
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leggiadro svolazzar di parole e pensieri, come variopinte farfalle. Mi piace
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Nando
- 19/08/2011 09:15:00
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Con tono "leggero" scrivi, in bella forma, di una dellespressioni più belle dellesperienza umana; e mi sembra tu ne scriva con la tua anima.
Non ti conosco, però penso che tu sia per i tuoi amici una cara consolazione.
Ciao Lorena
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Domenico Morana
- 18/08/2011 19:51:00
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Sai essere (al momento giusto per me) duna sapidissima ironia. E la tua simpatia è sempre fatta di grazia. Devi per forza essere una gran cuoca, beati gli amici che inviti alla tua tavola. Ciao Lòrena, ti mando un bacio.
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